Navigare tra i libri e la realtà

Stefano Mauri | 22.09.2015

Ecco l'editoriale di Stefano Mauri, presidente e Ad del gruppo GeMS, per il nuovo numero della rivista "Il Libraio" (in copertina, Claudio Magris)


Un giorno Carlo Alberto di Savoia si imbatté in un pastore sull’isola di Tavolara e di fronte al suo comportamento indifferente non ebbe di meglio da dire che: «Lei non sa chi sono io. Sono il Re di Sardegna». «E io sono il re di Tavolara» rispose il pastore ridendo. Carlo Alberto stette al gioco. Dopo qualche tempo arrivò alla prefettura di Sassari la comunicazione che costituiva il regno di Tavolara. Peripezie altrettanto divertenti portarono nel 1997 lo scrittore spagnolo Javier Marías Franco a divenire re di Redonda, un’isoletta delle Antille, poco più di uno scoglio. Fu lui a insignire Claudio Magris del titolo di duca di Segunda Mano di Redonda. Titolo che in privato Claudio ama ricordare affiancandolo con spirito goliardico alle più alte onorificenze letterarie ricevute in Italia, Austria, Spagna, Messico e recentemente e nuovamente in Germania.

Gli abbiamo dedicato la copertina in onore al suo nuovo romanzo, Non luogo a procedere. Un evento che ricorre ogni dieci anni, raro e prezioso come il fiore dell’agave. Un libro «definitivo», insuperabile: nessuno saprà più toccare quei temi prescindendo dal suo sguardo, che copre i più vasti scenari, evocando personaggi memorabili in una riflessione profonda sulla guerra e sugli umani conflitti.

Ho terminato le mie vacanze a La Spezia, nel golfo dei Poeti, uno dei più decantati dalla letteratura mondiale, dove altre minuscole isole, sul lato Ovest, creano quel braccio di mare sempre calmo davanti a Portovenere. Ero insieme ad altri 250 lettori sul ponte di volo della fregata Scirocco della Marina Militare Italiana e mi godevo la presentazione del nuovo adrenalinico e fantasioso romanzo di avventura di Marco Buticchi, maestro italiano del genere, Il segno dell’aquila, davanti agli ufficiali della Marina.

Scirocco
La fregata Scirocco della Marina Militare Italiana

Il comandante mi ha offerto di visitare la nave affidandomi a un giovane tenente di vascello, Giuseppe Bisceglia. La Scirocco è una delle navi più impiegate nelle missioni reali: Golfo1, Golfo2, Libia più volte, Mare Nostrum, Somalia e Corno d’Africa… Missioni anti pirateria, terrorismo, traffici umani a salvaguardia della vita più che a toglierle. Tutti temi del Segno dell’aquila. Mi ha ricordato anche Il Leone d’oro, di Wilbur Smith, grazie al quale ho solcato lo stesso mare trecento anni fa, già allora pattugliato dalla Marina Inglese contro i pirati. La descrizione di una gigantesca mitragliera che spara 800 proietti al secondo calcolando la rotta di intercettazione del nemico, il vento, la velocità della nave e l’umidità dell’aria già mi ha riportato al capolavoro di Claudio Magris e all’effetto realtà che la descrizione puntigliosa delle armi mi ha suscitato. È un libro che resta. Il tenente di vascello ha tenuto a precisare che le armi su quella nave sono impostate prioritariamente per la difesa e la protezione. Siamo in Europa, una bolla spazio temporale vasta come un continente e lunga 70 anni di pace, un fatto atipico nella Storia. Ma bisogna ricordare la guerra per mantenere la pace e bisogna anche difenderla con navi come la Scirocco. Anche la pace ha bisogno di soldati e proteggere, come già diceva Machiavelli, è più difficile che offendere.


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Qualcuno arriccerà il naso per l’accostamento tra Claudio Magris, che sposta le frontiere della letteratura scavando nella realtà, e chi ci trasporta in mondi avventurosi al limite del possibile come Wilbur Smith o Marco Buticchi, siamo su piani editoriali completamente differenti, eppure se facessimo un esame del sangue letterario troveremmo nelle vene di tutti e tre gli scrittori elevati quantitativi di mare e di Salgari. Sappiamo distinguere ma anche godere di questa diversità dei generi. Si parla tanto di realtà aumentata, ma ecco un bell’esempio di come la lettura aiuti, ben più di un’app, ad aumentare la realtà di un’esperienza come la visita a una nave militare. Al momento del congedo, come accade non di rado a un editore, il tenente di vascello mi ha confidato di aver mandato un suo manoscritto a una delle nostre case editrici. Subito penso a un romanzo di avventura… ma no… è una storia d’amore, un «proietto» per conquistare il cuore della sua donna.

Fonte: www.illibraio.it

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