In un romanzo i retroscena del conflitto tra Chiesa e Luteranesimo

Redazione Il Libraio | 21.07.2014

"La congiura dei potenti", il nuovo romanzo di Carlo A. Martigli (che ha lasciato il mondo della finanza per dedicarsi alla scrittura)


Carlo A. Martigli, ex dirigente bancario,  nel 2007 si è dimesso da ogni incarico per dedicarsi esclusivamente alla scrittura. La scelta è stata premiata dal successo del thriller storico  “999, L’ultimo custode” (Longanesi). Ora arriva in libreria il suo nuovo romanzo, “La congiura dei potenti“, la cui trama ci porta a Worms, nel 1521: costretto dalla Dieta dei principi del Sacro Romano Impero, presieduta dall’imperatore Carlo V, ad abiurare alle sue tesi eretiche, Lutero si rifiuta e difende la propria posizione di critica radicale alla decadenza della Chiesa di Roma. Salvato da Federico di Sassonia che organizza un finto rapimento per sottrarlo alla giustizia imperiale, il monaco ribelle trova rifugio in casa del banchiere Jacob Fugger, “re di danari”. Solo lui infatti, con la sua autorevolezza presso il popolo, può fermare la rivolta dei contadini capitanata da Thomas Müntzer, che sta mettendo a rischio le fortune dei potenti. A casa Fugger lo raggiunge però un emissario di papa Leone X, con il segreto intento di ucciderlo: l’uomo è Paolo de Mola, un passato tormentato alle spalle, sotto le mentite spoglie di contabile in una casa dove il denaro è tutto. Ma Paolo porta con sé, oltre all’arma segreta con la quale dovrà porre termine alla vita di Lutero, personaggio troppo scomodo per la Chiesa di Roma, anche la passione per la giovane e bella moglie di Fugger. E’ il momento in cui la Chiesa da un lato e Lutero dall’altro devono scegliere tra il potere e il popolo. E sceglieranno entrambi il potere. E’ il momento in cui il potere assume una forma sempre più netta: non le armi, non la fede, ma il denaro come fine…

Fonte: www.illibraio.it

  • Commenti