Perché (ri)leggere “Il profumo” di Patrick Süskind, un grande libro che ha ispirato un film e una serie tv

| 02.03.2024

Con "Il profumo", Patrick Süskind racconta una storia inquietante, ambientata nella Francia del Settecento: Jean-Baptiste Grenouille nasce con un olfatto sovrannaturale ma... non ha alcun odore! Questa maledizione lo porta a essere emarginato, finché da adulto non si propone di creare il profumo perfetto, a costo di privare della vita alcune giovani di grande bellezza. Ecco perché (ri)leggere questo bestseller di grande impatto, pubblicato per la prima volta nel 1985, e da cui nel 2006 è stato tratto un film (mentre è del 2018 la serie tv Netflix ispirata all'opera)


Uscito nel 1985 per Longanesi e pluripremiato dalla critica e dal pubblico, al punto da essere tradotto in quaranta lingue, Il profumo dello scrittore tedesco classe ’49 Patrick Süskind continua a rapire i lettori e oggi lo si può leggere nell’edizione TEA.

Mistero, ossessione, formazione e riscatto sociale sono solo alcuni dei tanti ingredienti che rendono questa storia perturbante uno dei romanzi psicologici secondo-novecenteschi più riusciti. Ecco sette ragioni per leggerlo.

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Scoprire la Francia del Settecento attraverso l’olfatto

Prima di iniziare a leggere Il profumo, chiedetevi: come descriverei la mia città attraverso i suoi odori e profumi? Sì, perché fin dal principio del romanzo, Patrick Süskind mette in chiaro che sarà l’olfatto il senso più stimolato durante la lettura e si misura con una sfida notevole: farci passeggiare per la Parigi del Settecento riproponendoci i suoi odori (la maggior parte sgradevoli, per non dire ripugnanti) e i suoi (pochi) profumi. Con grandissima padronanza lessicale, l’autore ci fa penetrare in una città dove l’igiene personale è limitata e le occasioni per un bel bagno rare. Il tentativo di coprire la sporcizia con qualche mistura non inganna un buon naso, tanto meno il protagonista, nato con un talento sovraumano.

Jean-Baptiste Grenouille: la zecca, destinata a sopravvivere

Nato da una ragazza madre vicino al banco del pesce e subito abbandonato, il piccolissimo Jean-Baptiste Grenouille si vede rifiutare anche dalla balia a cui è stato affidato: qualcosa in lui inquieta chi gli sta accanto, ovvero il fatto che il bambino non ha nessun odore. Solo Madame Gaillard, abituata a non farsi troppe domande se qualcuno paga la retta, ospita il piccolo Jean-Baptiste nella sua casa per orfani e lo cresce con il minimo indispensabile, senza affetto. Destinato a sopravvivere alle privazioni così come a molteplici prove, Jean-Baptiste cresce e viene accostato dall’autore a una zecca: come il parassita è in grado di vivere con pochissimo cibo e acqua in periodi di grande privazioni ma sopravvive, così il protagonista tende a non perdersi d’animo, a farsi bastare quel poco che ha a disposizione, pur di coltivare il suo più grande sogno.

Un profumiere dal talento quasi miracoloso (o infernale)

Dopo aver captato il profumo di una giovanissima vergine dai capelli rossi, intenta a sbucciare frutti fuori dalla propria casa, Grenouille avverte per la prima volta il desiderio incontenibile di appropriarsi di quei suoi odori. È per questo che, in preda a un raptus, uccide la giovinetta e lì, sul posto, si “sfama” dei suoi odori, facendo di tutto per immagazzinarli nella propria straordinaria memoria olfattiva. Eppure questo non gli basta: lui, che non ha un odore, desidera crearne uno che gli permetta di essere riconosciuto per strada come un altro essere umano e, perché no?!, anche di essere amato.

Ecco perché, pur essendo un apprendista conciatore, Grenouille fa di tutto per uscire dal quartiere puzzolente dove lavora ed entrare al servizio di un maestro profumiere di Parigi, Giuseppe Baldini. A lui è rimasto giusto il suo cognome, dal momento che ha quasi perso l’olfatto e ormai non riesce a creare una profumazione degna della sua antica fama.

Quando l’emarginato si trasforma in un serial killer

Se in questa parte del romanzo tutto sommato è facile sperare che Grenouille si penta di quanto ha commesso e trovi il coraggio di consegnarsi alla giustizia e un modo per riscattarsi, poi qualcosa accade: Patrick Süskind preme sull’acceleratore dell’ambizione sociale, sul delirio di onnipotenza del suo protagonista, conscio di poter superare in abilità qualsiasi profumiere, senza aver bisogno delle formule chimiche. Il suo naso eccezionale lo porta a creare nuove profumazioni amatissime, eppure questo non basta: si può creare un profumo umano? Anzi, per la precisione: si può creare il profumo perfetto? Per i suoi esperimenti Grenouille si trasforma in un omicida seriale, e qui il romanzo si copre di tinte fosche e anche di ritrovati narrativi fantastici, perché percepiamo il dilagare della sua ossessione e temiamo quasi di vedere fino a dove questi suoi tormenti lo condurranno.

Attenzione alla psicologia della folla e alla mentalità settecentesca

Non volendo anticipare le brusche svolte che Patrick Süskind ha pensato per il suo protagonista – con sostanziali cambiamenti di ambientazione e di trama –, possiamo aggiungere un ulteriore motivo per lasciarsi trasportare in questa storia: la capacità dell’autore di inserirsi, talvolta con gusto satirico, nella mentalità del diciottesimo secolo. Risultano a dir poco stravaganti le teorie scientifiche e mediche messe in campo da alcuni personaggi secondari che, per alcune pagine, conquisteranno i riflettori e saranno ritenuti luminari. Anche la psicologia della folla è indagata senza pietà, rivelando le contraddizioni, i pensieri più intimi e scomodi, le pulsioni in contrasto con le leggi sociali. Per chi è abile come Grenouille nel creare profumi, è facile manipolare gli altri a suo piacere e a suo vantaggio, anche nelle situazioni più estreme.

film profumo

Citazioni bibliche, letterarie e…

Chi di voi ama esplorare i doppifondi e le citazioni contenute nei libri si divertirà con Il profumo: Süskind infatti fa capitare al suo protagonista eventi in cui tornano immagini di altre narrazioni; presenta talvolta Grenouille in toni biblici (si veda la “creazione” di un regno tutto suo, narrata secondo le tappe rivisitate della creazione biblica). Altrove il protagonista ha caratteristiche prometeiche, per poi assumere sembianze o comportamenti luciferini. Insomma, leggendo questo romanzo non mancheranno le occasioni per andare oltre, e sfidare la propria capacità di leggere tra le righe citazioni, riscritture colte e talvolta giocose di pagine ben note.

Grenouille sul piccolo e sul grande schermo

Con la sua perversione morbosa per gli odori e il desiderio disperato di fabbricarsene uno, Grenouille ha costituito tanto una fonte d’ispirazione da arrivare sullo schermo. Risale infatti al 2006 Perfume. The Story of a Murderer, film diretto da Tom Tykwer, con attori del calibro di Dustin Hoffman e Ben Whishaw. Chi di voi preferisse il mondo delle serie tv, può trovare su Netflix una serie in sei puntate, risalenti al 2018 e dirette da Philipp Kadelbach.

In ogni caso, vi consigliamo di immergervi prima nelle descrizioni profondamente evocative del romanzo, perché Patrick Süskind è un autore esperto nel coinvolgere il nostro olfatto appieno, anche quando non vorremmo, e nel rapirci in una storia difficile da accettare, eppure di grande impatto.

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Fonte: www.illibraio.it

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