Ecco i migliori libri del 2025 per il New Yorker

Redazione Il Libraio | 20.11.2025

Da Vincenzo Latronico a Domenico Starnone, passando per Jon Fosse, Arundhati Roy, Zadie Smith, David Szalay e Ocean Vuong. Anche quest'anno il "New Yorker" ha stilato una lista dei migliori libri usciti nel corso del 2025. Tra nomi noti e meno noti al pubblico italiano, ecco una selezione dei titoli scelti dalla prestigiosa testata americana - I particolari


Quali sono i “migliori” libri dell’anno? A rispondere, come in ogni fine autunno, sono le principali testate mondiali (qui, a proposito, le scelte del New York Times). A questo proposito, nel corso dell’anno, la prestigiosa rivista americana New Yorker ha accompagnato lettrici e lettori con un articolo (in divenire) sui “migliori libri del 2025”, aggiornato puntualmente ogni mercoledì. Una lista stilata da collaboratrici e collaboratori del settimanale, che, tra l’altro, quest’anno festeggia anche i suoi 100 anni.

Come sempre, inevitabilmente la lista presenta una ampia selezione di generi narrativi e di autrici e autori, variando la sua proposta con titoli provenienti dalle più disparate parti del mondo. Ma scopriamo nel dettaglio quali sono state le scelte di quest’anno, alcune delle quali risuoneranno sicuramente a lettrici e lettori italiani.

Tra i libri citati nella lista dei migliori libri del 2025 secondo il New Yorker troviamo, infatti, diversi titoli familiari, nuove opere di autori non ancora arrivati in Italia, ma anche nomi già molto conosciuti nel nostro Paese.

Indice 

I “migliori” libri del 2025: autori italiani

Le perfezioni di Vincenzo Latronico

Partiamo proprio dall’Italia, quest’anno presente con due titoli all’interno della selezione: parliamo di Le perfezioni di Vincenzo Latronico e Il vecchio al mare di Domenico Starnone.

Finalista all’International Booker Prize, il romanzo di Latronico, edito da Bompiani, racconta la storia di Anna e Tom, giovani creativi digitali che, trasferitisi a Berlino, vivono una vita all’apparenza perfetta. Ma al margine comincia a crescere un’insoddisfazione sorda, dovuta alla mancanza di battaglie da combattere e cause da sposare. Il romanzo ha fatto parlare anche grazie alla traduzione inglese di Sophie Hughes, che ha raccontato di come la scrittura e, specialmente, l’esattezza delle descrizioni, richiedesse scelte particolarmente attente e ponderate. L’autore, anch’egli traduttore, ha collaborato nella stesura della versione inglese. Per il New Yorker, il libro “cattura una cultura di gusto squisito, sensibilità delicata e malcontento lancinante“.

A seguire, un altro autore italiano molto apprezzato all’estero: Domenico Starnone, che viene pubblicato negli Stati Uniti da Europa Editions (di proprietà di e/o).

Il vecchio al mare di Domenico Starnone

L’autore – presente l’anno scorso nella longlist dell’International Booker Prize – compare nella lista dei libri consigliati dal New Yorker con Il vecchio al mare, un libro dedicato alla vecchiaia e alla passione per la scrittura: “Buffo e impassibile, il romanzo di Starnone offre un resoconto delle fatiche e delle consolazioni di una ricerca artistica che dura tutta la vita”.

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Libri selezionati tra i “migliori” e già pubblicati in Italia

Fosse, Vuong, Szalay New Yorker

Tra gli autori selezionati, molti altri sono familiari a lettrici e lettori italiani.

Non potevano mancare nella lista, infatti, scrittori come il Premio Nobel Jon Fosse, con il romanzo Vaim (pubblicato da La nave di Teseo, con la traduzione di Margherita Podestà Heir); L’imperatore della gioia di Ocean Vuong (edito da Guanda, con la traduzione di Norman Gobetti); e ancora David Szalay con Nella Carne, da poco insignito del Booker Prize 2025 (Adelphi, traduzione Anna Rusconi).

Mottley, Roy, King New Yorker

Sono naturalmente tante anche le autrici già edite in Italia nell’articolo del New Yorker.

Tra i titoli pubblicati in Italia ritroviamo, a questo proposito, Ragazze che diventano grandi (Bollati Boringhieri, traduzione di Sara Reggiani) di Leila Mottley, che con il suo romanzo d’esordio era arrivata tra i finalisti del Booker Prize; Arundhati Roy – vincitrice del Booker Prize con  Il dio delle piccole cose – con il memoir Il mio rifugio e la mia tempesta (Guanda, traduzione di Chiara Gabutti) e Lili King, con Cuore l’innamorato (Fazi, traduzione di Manuela Francescon). 

Altro nome molto noto selezionato tra i libri “migliori” del 2025 dal New Yorker è quello di Georgi Gospodinov, pubblicato in Italia da Voland, in lista con Il giardiniere e la morte (traduzione di Giuseppe Dell’Agata). Lo scrittore bulgaro, che ha firmato Cronorifugio, opera che gli è valsa il premio Strega europeo nel 2021, nel suo ultimo romanzo racconta di suo padre, del lutto e dell’ereditarietà della memoria, fino ad arrivare alla storia collettiva della Bulgaria, “povera e dignitosa”.

Altri titoli comparsi anche tra gli scaffali italiani sono, ad esempio, Quello che possiamo sapere di Ian McEwan (edito da Einaudi, con la traduzione di Susanna Basso); La vita facile di Aisling Rawle (e/o, traduzione di Edoardo Andreoni); La vita immaginata di Andrew Porter (edito da Feltrinelli, con la traduzione di Ada Arduini); Victorian Psycho di Virginia Feito (edito da Mercurio, traduzione di Clara Nubile); Glif di Ali Smith (Sur, traduzione di Federica Aceto); Tornare a casa, l’esordio di Tom Lamont (NN, traduzione di Antonio Matera); Anita Desai, scrittrice indiana di lingua inglese, con Rosarita (edito da Einaudi, traduzione di Anna Nadotti) e Il mio nome è Emilia del Valle, l’ultimo romanzo di Isabel Allende (Feltrinelli, traduzione di Elena Liverani).

Anche Chimamanda Ngozi Adichie, celebre scrittrice nigeriana, compare nell’articolo con il suo ultimo libro L’inventario dei sogni (Einaudi, traduzione di Giulia Boringhieri). Pubblicata in Italia da Einaudi, tra i suoi libri ricordiamo L’ibisco violaMetà di un sole giallo e Americanah e il saggio Dovremmo essere tutti femministi.

Non dico addio han kang

Anche il Premio Nobel 2024 Han Kang, naturalmente, compare nell’articolo, con il romanzo Non dico addio (Adelphi, traduzione di Lia Iovenetti), che narra la storia di una donna perseguitata da un incubo costante, che dovrà intraprendere un viaggio verso l’isola di Jeju per dare da bere al pappagallino di un’amica bloccata in un letto d’ospedale. In Italia, Han Kang è tornata sugli scaffali quest’anno con Il libro bianco, uscito in patria nel 2016.

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I “migliori” libri del 2025, tra cinema e musica

Non solo romanzi tra i “migliori” titoli del 2025 stando ai critici del New Yorker. Tra i libri presenti anche tanti memoir di musicisti e attori. Qualche esempio? Tra i testi si nota l’autobiografia dell’attore pluripremiato Anthony Hopkins, È andata bene, ragazzino, pubblicata in Italia in contemporanea mondiale da Longanesi, con la traduzione di Alberto Pezzotta. Nel libro, l’artista, protagonista di tanti film cult, tra cui Il silenzio degli innocenti e Quel che resta del giorno, si racconta tra successi e cadute, seguendo un ritmo, scrive il New Yorker, “serrato, con alcuni resoconti così bruschi da sfiorare Beckett”.

Anthony Hopkins, È andata bene ragazzino
Il memoir di Anthony Hopkins è tra i libri del 2025 consigliati dal New Yorker

Dal cinema alla musica: tra le opere scelte compare anche il memoir della leggenda del rock Patti Smith – “forse il più intimo, finora” – Il pane degli angeli (pubblicato in Italia da Bompiani). Il libro, che ripercorre l’infanzia della musicista nel secondo dopoguerra, si inserisce nel panorama degli eventi in programma per festeggiare i 50 anni dal suo debutto discografico con Horses, considerato una pietra miliare della storia del rock. Smith aveva già scritto diversi testi, tra cui L’anno della scimmiaM TrainDevotion. 

Anche diversi saggi musicali sono presenti nella lista: come ad esempio Mood Machine – The Rise of Spotify and the Costs of the Perfect Playlist di Liz Pelly, giornalista musicale che scrive per alcune testate come The Guardian e NPR. Il saggio propone una riflessione sulla piattaforma svedese Spotify, sulla cultura delle streams e su come questa sia capace di anticipare i gusti musicali dei suoi clienti, rischiando un appiattimento generale nelle proposte musicali e la difficoltà di esercitare il proprio giudizio su questo o quel musicista.

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Qualche nome familiare tra i “migliori” libri del 2025

Passiamo adesso a qualche pubblicazione ancora inedita in Italia, ma i cui autori e autrici suoneranno familiari a lettrici e lettori.

In ordine di uscita all’interno dell’articolo, ecco alcuni dei nomi proposti dal New Yorker: Pico Iyer, esponente della narrativa postcoloniale, in Italia (tra gli altri) con La vita a metà conosciuta – Viaggi in cerca del paradiso (Einaudi) e L’arte della quiete – Come viaggiare stando fermi (Rizzoli); la testata americana lo propone con Aflame – Learning from Silence, un memoir sui suoi soggiorni in un ritiro a Big Sur, in California, che l’autore ha frequentato per diverse settimane all’anno, per oltre trent’anni. Una raccolta di memorie in cui “combina i ritratti delle persone incontrate durante i suoi soggiorni con descrizioni cristalline dell’ambiente naturale e riflessioni filosofiche sugli scopi del ritiro”.

Anche l’autrice messicana Cristina Rivera Garza, pubblicata in Italia da Sur (l’ultimo titolo uscito in Italia è la raccolta di racconti Terrestre), con Death Takes Me, uscito in patria nel 2007, un “giallo chimerico e metatestuale”, che racconta di una serie di omicidi ai danni di uomini che vengono in seguito castrati; ogni scena del crimine è contrassegnata da versi poetici della scrittrice argentina Alejandra Pizarnik.

Un’altra autrice pubblicata in Italia è Laila Lalami, finalista del premio Pulitzer, in Italia con Gli altri americani (Ponte alle grazie, traduzione di Andrea Branchi). The Dream Hotel è il titolo citato dal New Yorker, un romanzo distopico in cui la protagonista viene arrestata perché un algoritmo che prevede i possibili crimini, ha segnalato un suo sogno in cui avvelenava il marito.

Il romanzo sarà pubblicato in Italia a febbraio, dalla casa editrice tre60.

Ancora, c’è Tash Aw, scrittore sino-malese pubblicato in Italia da add (Stranieri su un molo), Einaudi (Noi, i sopravvissuti) e Fazi (Miliardario a cinque stelle), in lista con The South, un romanzo di formazione ambientato negli anni ’90 in una fattoria malese, che racconta la storia d’amore di tra due ragazzi.

Tra le autrici citate nell’articolo sui “migliori” libri del 2025 anche Megha Majumdar, scrittrice indiana, in Italia con L’incendio (Sperling & Kupfer). Il New Yorker la segnala con A Guardian and a Thief che, ambientato in un futuro prossimo, in una Calcutta afflitta dalla scarsità di cibo e dal riscaldamento globale, “ha la presa di un thriller avvincente” ed è tra i finalisti del National Book Award. Il titolo sarà pubblicato in Italia da Marsilio.

Tra i nomi familiari, c’è senza dubbio Zadie Smith (autrice bestseller, in Italia pubblicata da Mondadori, di opere come Denti bianchi e L’impostore), qui con il saggio Dead and AliveMiriam Towes (autrice canadese in Italia con, tra gli altri Notte di battaglia edito da Einaudi e Donne che parlano, Marcos y Marcos), tra i migliori per il New Yorker con il memoir A truce that is not peace

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I migliori libri del 2025 tra saggi e poesie

Tra i titoli “non fiction” compaiono autori come lo storico Mark Mazower (tra gli altri Le ombre dell’Europa – Democrazie e totalitarismi nel XX secolo, edito da Garzanti) con un saggio sull’antisemitismo; la scrittrice e poetessa Honorée Fanonne Jeffers (in Italia con I canti d’amore di Wood Place, edito da Guanda) con Misbehaving at the Crossroads, dove l’autrice “esplora le tensioni emotive e storiche nella vita pubblica delle donne nere e nella sua vita privata”; e poi ancora Barbara Demick, giornalista inviata del Los Angeles Times a Pechino (in Italia con Per mano nel buio, pubblicato da Edizioni Piemme e candidato al candidato al National Book Award per la saggistica) con Daughters of the Bamboo Grove, un saggio che tratta della politica cinese del figlio unico.

Per la poesia, invece, l’americana Ada Limón (in Italia con Luminose cose morte, finalista al National Book Award, La nave di Teseo), con Startlement, una nuova raccolta.

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Autrici e autori inediti in Italia tra i “migliori” libri del 2025

Per concludere, ecco alcuni titoli di autori (ancora) del tutto inediti in Italia, scelti dal New Yorker tra i “migliori” libri del 2025.

Consapevolezza di Bruce Holsinger

Bruce Holsinger, autore e accademico statunitense, che compare con Culpability, un romanzo “dal ritmo serrato, in cui l’intrigo domestico viene trasposto nel mondo inquieto dell’intelligenza artificiale“. La vicenda scatenante è un incidente: un adolescente è al volante, ma l’auto è guidata con l’aiuto di un assistente automatico. Di chi è davvero la colpa, dunque?

Il testo sarà pubblicato in Italia dalla casa editrice e/o.

copertina di Helen of Troy, 1993

Continuiamo con una poeta, Maria Zoccola, al suo debutto con Helen of Troy, 1993, una raccolta che “rivisita l’eroina del titolo nei panni di una casalinga degli Appalachi che fa i conti con le tirannie della bellezza, della vita domestica e dei pettegolezzi di provincia durante la fine del XX secolo”.

Infine, tra gli altri, troviamo il saggio America, América di Greg Grandin, storico americano, che si sofferma la storia dell’emisfero occidentale dalla prospettiva latinoamericana.

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Fonte: www.illibraio.it

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