5 grandi serie tv scelte (e spiegate) dallo scrittore (sceneggiatore e produttore) John Stephens

John Stephens | 28.04.2015

Con "L'Atlante di tenebra" si chiude la trilogia fantasy di John Stephens, scrittore, ma anche sceneggiatore e produttore esecutivo di importanti serie tv americane ("Una mamma per amica", "O.C.", "Gotham"...). In occasione dell'uscita del romanzo, l'autore ha selezionato per ilLibraio.it le sue serie preferite. Scopri le sue scelte e i particolari sul nuovo libro


1. The Sopranos

Conosco un sacco di sceneggiatori televisivi e non ce n’è uno che non avrebbe volute scrivere i Sopranos. Questa serie tv ha cambiato il modo in cui si fa televisione, inaugurando un’Età d’Oro grazie a ciò che David Chase e i suoi collaboratori hanno realizzato, dimostrando che era possibile farlo. Sono stati come Cristoforo Colombo quando ha mostrato al resto d’Europa l’esistenza di un intero continente, a occidente. E’ come se Chase avesse detto: «Osate di più».

2. The West Wing – Tutti gli uomini del Presidente

La voce è tutto. Quando scrivi per la televisione a volte può sembrare di essere in catena di montaggio, e così le frasi diventano stereotipate, le battute piatte e prevedibili. La voce di Aaron Sorkin non assomiglia a nessun’altra: è la sua voce e basta. The West Wing ha incoraggiato tutti noi scrittori a trovare la nostra voce e a usarla senza paura. Questa serie televisiva ha aumentato decisivamente il prestigio e l’importanza di chi le serie tv le scrive. Certo, gli attori, i registi e la troupe in generale di The West Wing sono stati importanti, ma la cosa più importante era il modo in cui la serie era scritta.

3. Buffy l’ammazzavampiri

Questa serie ha dimostrato che possiamo essere creativamente liberi. Da un lato, si tratta della storia di una ragazza che cresce, che passa da adolescente a giovane donna. È anche il viaggio mitologico di un eroe – anzi, di un’eroina. Ma è anche una commedia – del resto, come fai ad avere una serie tv la cui protagonista si chiama Buffy senza che vi sia un tocco di commedia? Ma è anche piena di scene d’azione e di puro horror. Insomma, è tutto questo insieme e Joss Whedon, il suo creatore, ha dimostrato che è inutile sentirsi imprigionati dai confini delle convenzioni di genere: scrivi quello che vuoi scrivere, crea il tuo genere.

4. Breaking Bad

Ci sono tantissime ragioni per cui adoro questa serie, ma mi limito a due.

La prima: il focus non si sposta mai dall’antieroe, Walter White. Ho cominciato a guardarlo pensando che il protagonista fosse l’eroe, e ricordo perfettamente il momento in cui ho capito come stavano le cose veramente: «Oh, un attimo: Walter White è il cattivo». È stato un trucco magistrale, prima ti conquista poi ti stravolge la prospettiva, ma a quel punto sei ormai emotivamente legatissimo al personaggio che fa… il cattivo!

La seconda ragione è che era una serie con una fine prevista. Mentre molte serie tv cercano di continuare il più a lungo possibile, Breaking Bad era la storia di una trasformazione, quella di un professore di liceo che diventa un trafficante di droga. Gli autori hanno saputo rimanere fedeli alle intenzioni iniziali, dimostrando grande integrità.

5. Game of Thrones

E’ l’unica serie televisiva della mia lista ancora in programmazione con nuovi episodi. In quanto scrittore di romanzi fantasy, non potevo non citarla. E la cito per via della sua grandiosa ambizione. Settimana dopo settimana, spinge sempre più in là il limite di ciò che è possibile in televisione. Per gli addetti ai lavori, come me, è doveroso esserle grati. Perché rende il mondo in cui posso lavorare ancora più grande e tutto da esplorare e inventare.

Traduzione di Fabrizio Cocco

LonganesiScopri di più sul libro…

*L’autore – John Stephens vive a Los Angeles e ha lavorato a lungo come autore televisivo. E’ stato sceneggiatore e produttore esecutivo di importanti serie televisive americane, come Una mamma per amica e O.C., ed è attualmente sceneggiatore di Gotham, ma la sua vera aspirazione è sempre stata quella di diventare uno scrittore. Dopo L’Atlante di smeraldo e L’Atlante di fuoco, Longanesi porta in libreria il romanzo che chiude la sua trilogia, L’Atlante di tenebra.

Foto © 2011 Elena Seibert

La trama dell’ultimo libro vede Kate, Michael ed Emma strappati ai genitori durante una notte di Natale di molti anni prima, forse per proteggerli da un destino oscuro e misterioso. Ma il destino non si può ingannare. E il destino, per loro, ha la forma di tre libri antichissimi, dal potere immenso e oscuro, legati ai ragazzi da un’antica profezia. Gli stessi che il Ferale Magnus, il loro peggiore nemico, vuole riunire per portare a compimento il malvagio disegno che persegue sin dalla notte dei tempi: ottenere il potere assoluto sul mondo umano e sul mondo magico. È lui che ha fatto rapire la minore dei fratelli, Emma, la quale, secondo la profezia, è la Custode dell’Atlante di tenebra, l’unica che possa ritrovare il terzo Libro, quello della Resa dei conti. Il compito che aspetta la piccola Emma è arduo: discendere nel mondo dei morti per ritrovare il Libro, ed escogitare un criterio di giudizio capace di discriminare tra le anime dei trapassati. Ma Emma, dal carattere ribelle e solo apparentemente forte, rischia di non rivedere più la superficie e gli amati fratelli… Aiutati dal dottor Pym, che da quella lontana notte di Natale si prende cura di loro, dal gigante buono Gabriel e da una serie di personaggi indimenticabili, i ragazzi dovranno affrontare la più difficile delle battaglie…

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Fonte: www.illibraio.it

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